L’alitosi: Cause e prevenzione

di | 13 Aprile 2021

Quando parliamo di alitoso o alito cattivo (detta anche bromopnea) , parliamo di un disturbo ormai molto frequente e altrettanto diffuso tra la popolazione mondiale.

Partendo dal presupposto che l’alito sano di per se non ha alcun odore sgradevole, se lo si acquista è segno che qualcosa non va. Questo odore può essere provocato da patologie respiratorie o metaboliche, ma comunque non sempre ci sono cause effettivamente specifiche.

In generale, ad originare il fetore sono i batteri che proliferano nella nostra bocca, derivanti dalla putrefazione di residui di cibo, da infezioni orali anche occulte, da muco infetto che dal naso “passa” alla bocca quando siamo raffreddati.

Talvolta, però, l’alitosi è piuttosto spia di un problema più complesso di natura digestiva. Per esempio chi soffre di gastrite, colite o malattie infiammatorie dell’intestino, e di reflusso gastroesofageo, spesso hanno anche, tra i sintomi, un alito “pesante”. Malattie del fegato, delle vie billati e del metabolismo sono ugualmente all’origine di un alitosi persistente, così come intolleranze alimentari come al lattosio o al glutine.

Spesso è invece una cattiva igiene orale e dentale a generare il problema dell’alito cattivo, così come un’alimentazione ricca di cibi solforati come l’aglio.

Le principali cause dell’alito cattivo sono pertanto:

  1. Una scorretta igiene orale: le particelle di cibo che si depositano tra i denti, sulle gengive e sulla lingua, possono provocare cattivo odore.
  2. La presenza di carie: i residui di cibo che si depositano dentro le cavità cariose, possono provocare alitosi.
  3. La presenza di protesi mobile: se non pulita correttamente e accuratamente, può fungere da alloggio per le particelle di cibo e i batteri e quindi di conseguenza provocare odore sgradevole in bocca.
  4. Bocca secca: in caso di diminuzione del flusso salivare si potrebbero verificare condizioni di bocca secca con un conseguente maggior ristagno di placca e residui alimentari che vanno poi a provocare alito cattivo.
  5. Il fumo: i residui di tabacco aderendo ai denti e alle mucose della bocca, favoriscono la crescita dei batteri responsabili dell’alitosi.
  6. Fattori ormonali come gravidanza e periodo mestruale.
  7. Alitosi da risveglio: l’alitosi da risveglio è dovuta ad una diminuzione della salivazione associata a ridotti movimenti della bocca e a respirazione orale durante il sonno.
  8. Abuso di bevande alcoliche.
  9. Patologie locali: denti cariati, gengiviti, bimetallismo orale, eruzione dei denti del giudizio, stomatiti su base funfina o batterica.

In conclusione l’alitosi è molto spesso un problema di pertinenza della medicina odontostomatologica ed è uno dei disturbi più imbarazzanti e antisociali che esistano. Non sempre chi ne soffre si rende conto di avere il problema. Come si può dunque combattere in modo davvero efficace e una volta per tutte l’alitosi??. Questo dipende dalle sue cause. Se il problema non è nel cavo orale, ma è localizzato negli organi della digestione, si dovrà cercare di risolvere il disturbo primario o tenerlo sotto controllo.

Se invece i batteri sono presenti nella bocca perché esiste una qualche infezione a carico dei denti o delle gengive, sarà il dentista a risolverlo.

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