Alla scoperta dei Sami, il popolo indigeno della Lapponia

di | 17 Luglio 2024

Quando si viaggia, oggi più che mai, si ha l’impressione di doversi concentrare quasi esclusivamente sulla ricerca del benessere personale, perdendo di vista alcuni dei motivi principali per cui l’essere umano è naturalmente predisposto nei confronti della scoperta di nuovi territori. Uscire dalla propria zona di comfort ed ampliare i propri orizzonti è fondamentale per trarre il meglio dalle proprie esperienze, soprattutto quando si parte alla volta di mete dalla bellezza unica come la Lapponia. Di sicuro, tra gli aspetti principali di cui tener conto quando si parte, la storia dei territori che si visitano e dei popoli che li abitano risulta essere un carattere preponderante per poter assimilare al meglio l’esperienza nel complesso.

La Lapponia è una terra di straordinaria bellezza naturale, famosa per i suoi paesaggi mozzafiato e le attività all’aria aperta. Tuttavia, un viaggio in questa regione non sarebbe completo senza un’immersione nella cultura ancestrale dei Sami, gli indigeni della Lapponia. Oltre a visitare le attrazioni turistiche più conosciute – a tal proposito suggeriamo questa pagina del sito Stograntour.com per vedere un itinerario di viaggio di gruppo in Lapponia e scoprire quali sono– è caldamente consigliato dedicare del tempo a scoprire le tradizioni e il modo di vivere di questo popolo. La cultura Sami, infatti, con la sua storia millenaria e il legame profondo con la natura, rappresenta un aspetto unico e affascinante della Lapponia che vale la pena conoscere.  Questo approfondimento è dedicato proprio alla scoperta della magnifica cultura del popolo indigeno dei Sami.

Tutto ciò che c’è da sapere sui Sami, popolo indigeno della Lapponia

Quella dei Sami è una storia tanto affascinante da essere stati riconosciuti come unico popolo indigeno dall’Unione Europea. La cultura Sami è la più antica del Nord Europa, visto che questa civiltà vi abita, ormai, da più di 5000 anni. In ogni caso, oggi non sono molti gli indigeni Sami che vivono in Lapponia, essendone rimasti circa 80.000, divisi in una regione che copre quattro Paesi. Oggi, infatti, i Sami si dividono tra la penisola di Kola, in Russia, arrivando fino al centro della Norvegia. Inoltre, la popolazione si dirama anche nelle regioni della Finlandia e della Svezia del Nord. La Norvegia vede il maggior numero di Sami, con circa 40.000 persone ospitate, mentre la Finlandia, al momento, ne ospita circa 9.000.

Come detto, la storia dei Sami risale a migliaia di anni fa. A testimoniare la longevità di questo popolo, troviamo diverse pitture rupestri ritrovate in Norvegia, anche se all’inizio la civiltà trasmetteva le proprie nozioni ed usanze per via orale. Solo nel 98 d.C. i Sami iniziarono ad essere oggetto di studi da parte dell’autore romano Tacito.

Una ulteriore testimonianza di questo popolo risale a circa 900 anni dopo l’accaduto, quando un capo norvegese visitò re Alfredo il Grande d’Inghilterra, parlandogli di un popolo che viveva di pastorizia di renne e pagava i tributi sotto forma di pellicce, piume e ossa di balena. Usi e costumi nordici sarebbero stato oggetto di veri e propri volumi storici solo a partire dal XVI Secolo, periodo in cui i Sami erano ancora per lo più allevatori di renne, cacciatori e pescatori.

La sacralità delle renne per il popolo Sami

Come già precedentemente accennato, gran parte della società Sami dell’antichità si basava sull’allevamento di renne: fonte nutrizionale principale per tutti i nuclei familiari di questa popolazione. Non solo, la slitta è stata l’unico mezzo di trasporto da loro utilizzato, anche se alcune testimonianze risalenti al XVI Secolo affermerebbero che i Sami utilizzassero anche degli sci di legno. I Sami si nutrivano di latte di renna e ricavavano pelli dal corpo degli animali per scaldarsi.

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