
La cremazione è una pratica che risale a tanti secoli fa se è vero infatti che fin dall’antichità si faceva uso della cremazione anche per motivi spirituali. In Asia, infatti, si credeva che la cremazione avesse uno scopo purificatore ma anche in Europa, in popoli come Greci e Romani, questa pratica era molto utilizzata. I greci ne fecero uso addirittura 3000 anni fa mentre diversa è la storia dei Romani perché la cremazione era sì molto radicata ma con il tempo fu strumentalizzata a favore di un commercio a fini di lucro.
La cremazione a Roma: quanto è il costo?
Il costo della cremazione a Roma così come nelle altre città italiane subisce delle variazioni a seconda di alcuni fattori, uno dei quali è la residenza del defunto o meno. A Roma, per dare un prezzo indicativo, si può passare dai 551 euro fino ad un massimo di 812 euro, con il servizio completo sul funerale che oscilla tra i 2000 e i 2500 euro. Dall’antichità ad oggi sono cambiate tantissime cose, la principale è stata l’avvento della religione cristiana, che diffuse il rito della sepoltura a scapito proprio della cremazione, ripresa solo in alcuni casi di emergenza, come la peste nera del XVII secolo. Per concludere il quadro storico, da aggiungere che durante l’epoca dell’Illuminismo e di Napoleone Bonaparte, fu incentivato l’utilizzo dell’inumazione (la sepoltura sotto terra) così che la cremazione rimase molto rara fino al secolo precedente tranne che nei casi citati poc’anzi.
Cosa dicono le leggi in Italia riguardo la cremazione?
Attualmente, ci sono le leggi di inizio Anni Novanta e soprattutto la legge 130 del 2001 sulla dispersione delle ceneri che regola la materia della cremazione. La cremazione infatti può essere richiesta qualora sia citata nel testamento da parte del defunto oppure sia stata fatta richiesta ad una apposita associazione per la cremazione. Ad occuparsi del servizio intero sarà l’agenzia funebre contattata, da scegliere con cura evitando persone scorrette a favore di quelle più professionali.