Il calcio a Roma è un’istituzione, non solo un semplice sport ma un vero e proprio modo di vivere la realtà, una passione davvero incontenibile. Tutte le zone hanno campi sportivi per giocare a questo fantastico sport, da Testaccio a San Giovanni, dal Colosseo a Ponte Milvio; il calcio a Colli Portuensi anche è molto praticato, con campi specializzati che permettono di esercitare questa passione nel migliore dei modi, perché lo sport deve sempre essere onorato e rispettato, a ogni livello possibile, quindi dai pulcini, bambini, fino agli adulti e ai professionisti, è un modo di riunire persone e crescere insieme a loro, con valori che solo queste discipline riescono a darti , come quello dell’amicizia, del rispetto, della competizione senza avversione, del sacrificio o dell’aiuto dei compagni.
Coltivare la passione per il calcio e per lo sport in generale è davvero molto importante per la crescita individuale, non solo tecnica o relativa alle abilità che si possono acquisire, ma soprattutto personale, infatti con il calcio puoi temprare il tuo carattere, maturare e diventare una persona completa dal punto di vista della fiducia e della forma mentis.
Giocare in una squadra di calcio significa anche entrare a far parte di una famiglia, e prendiamo come esempio un allenatore, che si impegna nel suo lavoro e cerca di istruire i bambini, oppure di allenare gli adulti nella maniera migliore possibile: in qualsiasi caso egli dovrà creare un gruppo, che funzioni a livello relazionale in modo che si possa ottenere il massimo dalle prestazioni sportive, e la sua personalità verrà percepita da molti calciatori come una figura paterna, in grado di portare valori, ed è per questo che la maggior parte dei giocatori rimane poi legata a lui.
Da dove nasce la voglia di calcio a Roma?
A far conoscere il calcio ai romani fu Bruno Seghettini, un socio del Racing Club di Parigi, che agli inizi del novecento portò a Roma il primo pallone da utilizzare per questo sport, che presentava dei rettangoli di cuoio ed era cucito in maniera approssimativa. Il primo campo fu costruito nel quartiere Prati, in piazza d’Armi, e le porte furono realizzate dal falegname Alberto Canalini. Nel 1902 si ha notizia di una prima partita ufficiale disputata tra squadre romane, il cui simbolo iniziale che rappresentò in maniera consistente il calcio romano fu Fulvio Bernardini, denominato “Fuffo”. Questo grande giocatore disputò una partita di un torneo dedicato proprio ad Alberto Canalini, e fu il primo giocatore romano a indossare la maglia azzurra della nazionale.
Il resto è storia: la voglia di calcio si è allargata a macchia d’olio e nessuno è stato più in grado di resistere al divertimento che offre questo sport, e praticamente tutte le generazioni sono state marchiate da qualche evento legato al mondo del calcio. È solo un pallone che rotola, ma è capace di generare una dipendenza come nessun altro sport fa, ed è per questo motivo che Roma è disseminata di centri sportivi in cui è possibile prenotare campi per giocare, partecipare a tornei, oppure entrare in squadre, come ad esempio è il caso delle scuole calcio.