La poesia è un componimento letterario in rime e non. La nostra mente però tende a ricordare meglio le poesie in rima perché le rime sono eufoniche e danno alla poesia un tocco in più che può restare in memoria per più tempo proprio perché più bello da ascoltare. Proprio perché il nostro orecchio deve sentire quello che più gli piace e non accontentarsi di suoni sterili che possono infastidirci. Ma la poesia in rima non è una operazione semplice e facile. Perché per rispettare le rime è necessario conoscere nozioni molto importanti, tra le più importanti sicuramente è la metrica.
La metrica è il rispetto delle numero di sillabe che compongono un verso, che per non dare noia a chi ascolta deve ripetersi almeno per una volta nel componimento. Il numero delle sillabe inoltre va a decretare anche il ritmo di un componimento poetico, soprattutto quando quel componimento è rivolto a bambini, in quel caso diventa importante che le rime, se pur ben ricercate siano composte da parole belle, ma semplici, non troppo elaborate, certo non posso pensare di utilizzare paroloni come assioma, apoplettico etc.! Ma l’utilizzo delle parole giuste non basta se tutto questo non è accompagnato da una metrica perfetta. Cioè il numero delle sillabe che compongono il verso e la filastrocca.
È proprio la sillaba che definisce l’unità della metrica. La quantità di sillabe è importante, mentre non ha alcun significato la lunghezza o la cortezza delle sillabe, è importante la quantità, è quella che deve essere rispettata.
Anche il ritmo ha la sua importanza, perché la bellezza di una strofa o di filastrocche per bambini sta proprio nel posto in cui viene posto l’accento della frase. Cioè dove la parola di una frase che viene più marcata rispetto alle altre. Ma dobbiamo sottolineare che il ritmo non può costituire la stessa importanza che ha la metrica, cioè il numero di sillabe contenuto nella filastrocca, cioè il verso che compone il lavoro.
L’uso poetico ha mostrato che in italiano i versi sciolti potevano essere sentiti come versi veri e propri, perché sono fortemente ritmati, e quindi è facile riconoscerli come non-prosa. Sebbene la rima non sia una componente indispensabile del verso italiano, essa continua a mantenere la sua funzione strumentale per il raggruppamento dei versi.
Le parole italiane si possono dividere in tre diversi tipi. Le parole in cui l’accento si ferma sull’ultima sillaba che si chiamano parossitona o piana, poi le parole che hanno l’accento sulla terza ultima sillaba e si dicono proparossitona o sdrucciola e per finire quando l’accento cade sulla ultima sillaba possiamo parlare di ossitona o tronca
Come abbiamo detto, anche se non riveste la stessa importanza del numero delle sillabe, il ritmo ha però una sua valenza. E il tutto si basa sull’accento, cioè dove viene posto nella parola.
Le rime poi si dividono in rime baciate e tante altre che non staremo qui a discutere perché ci vuole un capitolo a parte. Ma è importante conoscerle per non incappare in errori gravi e poco consoni al lavoro che si va a svolgere.