Con l’avvento del web 2.0 e degli strumenti di self-publishing che consentono a chiunque possieda una connessione a internet e un pizzico di fantasia di creare contenuti e pubblicarli per una platea teoricamente illimitata di spettatori, fare televisione non è più solo prerogativa delle società di broadcasting e di editori che hanno a disposizione budget per sostenere i costi della messa in onda.
YouTube: il successo in un clic
La rivoluzione è iniziata nel 2005 con YouTube, la piattaforma di video sharing più popolare al mondo. Alla sua nascita, come dimostra il suo stesso nome, si presentò come un contesto in cui gli utenti, previa registrazione, possono caricare i propri video e condividerli con i visitatori del sito: chi aggiunge un video, si presume ne sia anche l’autore perché il sito vieta l’upload di contenuti protetti dal diritto di autore. I video però non possono eccedere i 5 minuti di durata o i 2GB di dimensioni. Il successo di un video su YouTube è dato dal numero di visualizzazioni e apprezzamenti (like) che ottiene, una sorta di auditel del web. Oggi la piattaforma è la più visitata al mondo dopo Google, che ne è anche la proprietaria attualmente, e Facebook e, sempre più spesso, personaggi famosi, televisioni, società decidono di creare il loro canale YouTube per sfruttare la popolarità del sito, diffondendo anche trasmissioni in diretta.
Altri servizi di broadcasting sul web
Recentemente è stato lanciato dai creatori di Megavideo, Megalive. Come per YouTube sono sufficienti la registrazione al servizio, una webcam e una connessione a internet. Le dirette vengono visualizzate nel database del sito oppure possono essere incorporate attraverso link e codici forniti dalla piattaforma su blog, altri siti web o sui social network. Livestream, inizialmente chiamato Mogulus, è nato invece nel 2007 e consente la diffusione di video in diretta gratuita, per gli utenti semplici, o premium nel caso di professionisti. Inoltre, fornisce pagine pre-impostate di canali, che integrano una chat dal vivo, Twitter e Facebook, per particolari eventi come i concerti. Infine citiamo WwiTv, che contiene moltissimi canali televisivi gratuiti e visualizzabili senza la necessità della registrazione.